sabato 24 dicembre 2016

COME CHIEDERE INDIETRO ALLA BANCA GLI INTERESSI SUL CONTO CORRENTE?

Si chiama anatocismo bancario ed è il calcolo (illegale) degli interessi sugli interessi su un conto bancario.  Ecco come chiedere il risarcimento


Una vecchia sentenza della Corte Costituzionale ha condannato le banche a risarcire i propri clienti degli interessi caricati su prestiti e sui conti correnti. Per le banche, la pronuncia ha causato il rimborso ai propri clienti di cifre tra i 20 ed i 30 miliardi di euro. Questo perché le banche hanno praticato il cosiddetto #anatocismo, cioè hanno caricato interessi su altri interessi facendo pagare tassi da #usura ai propri clienti. Ecco come possono difendersi i clienti delle banche e cosa devono mettere in atto per vedersi risarcire dal proprio istituto di credito per il 2017.

L’anatocismo bancario è la capitalizzazione degli interessi, cioè il calcolo degli interessi sugli interessi applicati sui conti corrente, mutui e prestiti. Decorso un certo periodo, gli interessi caricati vanno a finire nel capitale da restituire, e gli interessi diventano materia prima su cui applicare quelli successivi. Negli anni, le banche hanno abusato di questo meccanismo, andando contro la Legge e contro la Costituzione, come la Consulta ha sancito nel 2012. L’esempio dello scoperto in conto corrente è lampante, perché in linea generale, ma soprattutto teorica, le banche applicano un interesse del 10% annuo sul rosso del proprio conto. In pratica però, accade che le banche applicano un interesse su base trimestrale con la conseguenza che gli interessi caricati nel primo trimestre vanno a finire nello scoperto del conto su cui poi si applicano gli interessi del secondo trimestre e così via. Per periodi di rosso in conto corrente che durano molti anni, il danno a livello economico è piuttosto pesante.


COME OTTENERE IL RISARCIMENTO 


La sentenza della Corte Costituzionale ha effetto retroattivo, cioè può essere richiamata per quanto pagato in più per gli anni passati. Tutti coloro che hanno un conto corrente aperto o che lo hanno chiuso a partire dal 2007, possono presentare istanza per chiedere indietro quanto pagato in più in relazione all’applicazione dell’anatocismo prima descritto da parte della propria banca. 

Dal 1° gennaio 2017, per via della prescrizione, che ricordiamo, per la questione in oggetto è decennale, tutti coloro che hanno chiuso dei conti correnti fino al 31 dicembre 2006, non potranno più fare nulla. 

In pratica quindi, possono presentare richiesta alla banca, i clienti che hanno pagato interessi trimestrali sullo scoperto in conto. La richiesta va spedita a mezzo poste con raccomandata A/R. La banca ha l’obbligo di rispondere in 10 giorni all’istanza. 


Se hai un problema con le banche e credi di aver diritto ad un risarcimento, scrivici senza impegno. I nostri esperti sono disponibili a valutare con PREANALISI GRATUITA la situazione e illustrare quali azioni intraprendere. Esponi semplicemente il problema nello spazio “messaggio” sulla destra e riceverai una risposta in tempi brevissimi.



mercoledì 9 novembre 2016

COSA FARE SE SI SCOPRE USURA BANCARIA SUL PROPRIO MUTUO?

Come si riconosce se la propria banca non si sta comportando illegalmente e come scoprire se il vostro mutuo è sotto usura? 


Quando si parla di usura bancaria sui mutui non bisogna pensare soltanto ad un tasso di interesse stratosferico ma anche alla possibilità che una determinata banca applichi delle spese e delle commissioni esorbitanti sul finanziamento. Questo è un altro elemento importante che determina l’usura bancaria sui mutui. Altro fattore da non trascurare per determinare l’usura bancaria sul mutuo è il tasso di mora, cioè l’interesse che mi viene applicato se non rispetto le scadenze dei pagamenti delle rate. 

Che cosa fare se si determina l’usura bancaria sul mutuo?

Se si avverte di essere stato vittima di usura bancaria sul mutuo e si vuole chiedere un risarcimento si deve, come prima cosa, presentare un reclamo formale alla banca per chiedere che vengano ricalcolati tutti gli interessi. L’istituto è tenuto a rispondere entro 30 giorni.

Se la risposta non arriva entro questo termine oppure non ci soddisfa possiamo rivolgere entro 12 mesi dalla presentazione del reclamo all’Arbitro bancario e finanziario (una pratica che costa 20 euro). Per cause entro i 100.000 euro, i tempi non superano di norma i 4 mesi.

Se noi mutuatari la spuntiamo, la banca deve rimborsarci gli interessi percepiti illecitamente. Ma il cliente potrebbe ottenere anche di non corrispondere la quota di interessi sulle rate residue. Se la banca non rispetta la decisione dell’Arbitro, il cliente ha la facoltà di avviare una causa in Tribunale.


Se hai un problema con le banche e credi di aver diritto ad un risarcimento, scrivici senza impegno. I nostri esperti sono disponibili a valutare con PREANALISI GRATUITA la situazione e illustrare quali azioni intraprendere. Esponi semplicemente il problema nello spazio “messaggio” sulla destra e riceverai una risposta in tempi brevissimi.


lunedì 10 ottobre 2016

SDL CENTROSTUDI CONVEGNO PER LA LEGALITÀ A L'AQUILA

Mercoledì 12 ottobre dalle ore 10 alle ore 13,00 si svolgerà presso l’auditorium del Parco – Viale delle Medaglie d’Oro, 67 il “convegno per la legalità‘’ organizzato da SDL Centrostudi con il patrocinio del Comune dell’Aquila.

I Temi che verranno trattati sono: Debito pubblico e signoraggio; La legalità Bancaria; Come difendersi; Strumenti per migliorare il rapporto Banca Impresa.

Nel Corso del Convegno ci sarà la presentazione del libro, da parte dell’Autore, Angiolo Pellegrini, “Noi gli Uomini di Falcone, la guerra che ci impedirono di vincere”.

Angiolo Pellegrini, Generale dell’Arma dei Carabinieri, è stato comandante della sezione antimafia di Palermo dal 1981 al 1985. Come uomo di fiducia del pool, ha portato a compimento le più importanti indagini nei confronti di Cosa Nostra.

Al convegno parteciperanno: Padre Quirino Salomone, Frate francescano ex rettore della basilica di Collemaggio a L’Aquila; Avv.to Biagio Riccio, Avvocato civilista – Patrocinante in Cassazione; Dott. Pietro Calabrò, Presidente SDL Centrostudi S.p.A – ex Magistrato.

Il dott. Calabrò, sempre in prima linea nella difesa dei cittadini e delle famiglie, è celebre per avere ottenuto la prima sentenza italiana contro l’anatocismo bancario che dopo circa 40 anni di sentenze negative della Corte di Cassazione, contribuì in modo determinante a invertire detta tendenza e a sanzionare come illegittimo il comportamento delle banche.



SDL Centrostudi spa è una società specializzata nell’analisi delle problematiche attinenti i rapporti con il sistema finanziario e bancario, nonché con i soggetti deputati al recupero di imposte e tasse.

Il fine perseguito è, in primis, quello di ripristinare la trasparenza nei predetti rapporti, spesso viziati da anomalie quali, ad esempio, l’anatocismo e l’usura.

L’intento di SDL Centrostudi è quello di informare gli interessati dei pregiudizi a tale titolo sofferti, offrendo loro una tutela spesso sconosciuta alla parte contrattuale più debole.

SDL Centrostudi studia l’interazione tra le proposte di strumenti bancari o finanziari, le norme vigenti in materia e la conseguente evoluzione giurisprudenziale, al fine di limitare l’asimmetria informativa che contraddistingue, non di rado, i rapporti tra banca e cliente, proponendo conseguentemente un piano d’intervento stragiudiziale e giudiziale volto a garantire l’accertamento delle violazioni e l’affermazione dei diritti negati.
SDL Centrostudi ha approfondito rilevanti altre tematiche, quali quelle della ristrutturazione del debito delle imprese, del sovraindebitamento, dell’esdebitazione e di ogni aspetto del contenzioso tributario, offrendo sostanziali e concrete soluzioni a tutti i soggetti coinvolti da simili problematiche.

giovedì 8 settembre 2016

IL RITORNO DELL'ANATOCISMO

L’anatocismo bancario, la pratica che consente ad una banca di calcolare interessi su interessi di mora nei conti correnti, è stato reintrodotto dalle nuove regole in vigore dallo scorso primo ottobre. Era dal gennaio del 2014 che una norma aveva vietato alle banche di produrre questo tipo di interessi. Con le modifiche del primo ottobre, però, ciò che era stato abolito neanche due anni fa, tornerà dalla finestra. Perché se è vero che, anche con le ultime modifiche, almeno in teoria c’è bisogno di un accordo in tal senso tra istituto bancario e cliente, se l’accordo non c’è scattano interessi di mora molto consistenti. Ed ecco dunque tornare l’anatocismo bancario che credevamo morto.



L’articolo 3, terzo comma, del Decreto Ministeriale Applicativo sancisce inoltre che «nei rapporti di conto è assicurata la stessa periodicità, comunque non inferiore a un anno, nel conteggio degli interessi creditori e debitori. Gli interessi sono conteggiati al 31 dicembre di ciascun anno e, comunque, al termine del rapporto per cui sono dovuti; per i contratti stipulati nel corso dell’anno, il conteggio è effettuato il 31 dicembre corrente o di conto di pagamento».

In estrema sintesi, cosa cambia per i clienti degli istituti? Al 31 dicembre di ogni anno verranno conteggiati gli interessi passivi maturati su un prestito o un mutuo (questo anche per i contratti iniziati in corso d’anno). A quel punto, il debitore avrà di fronte a sé due alternative. O s’impegnerà a corrispondere quegli interessi entro 60 giorni, oppure ne autorizzerà l’addebito sul proprio conto corrente. In questo secondo caso gli interessi si aggiungeranno al capitale e scatterà appunto l’anatocismo: a partire dal primo marzo successivo (ovvero alla scadenza del termine massimo di 60 giorni), cominceranno a maturare gli interessi sugli interessi.

martedì 5 luglio 2016

I BILANCI DELLE BANCHE SOTTO LA LENTE DELLE IMPRESE

Un nuovo strumento di lavoro per le imprese

È on line la prima edizione del Rapporto API Torino  su “Solidità e rischio di credito nei bilanci degli istituti bancari”. Si tratta dei risultati di una analisi sui bilanci degli istituti più presenti sul nostro territorio condotta dal Servizio Credito e Finanza di API Torino per comprendere a fondo la reale situazione delle banche alle quali le imprese possono rivolgersi.
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Sono quindi presi in considerazione la solidità patrimoniale, il portafoglio rischi, il grado di coperture dei rischi di ogni singolo istituto.
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Scritto in linguaggio semplice e corredato di una serie di tabelle e grafici con i numeri principali di cui tenere conto, il Rapporto verrà aggiornato ed integrato nel tempo. 


martedì 14 giugno 2016

IRREGOLARITÀ E TASSI USURARI: RADDOPPIATI I CONTENZIOSI TRA CLIENTI E BANCHE

La testata Il Secolo XIX, in merito alle irregolarità e ai tassi usurari applicati dalle banche, ha pubblicato questo articolo in cui SDL Centrostudi, rappresentata dal professor Maurizio Fiasco e dal Presidente Dott. Piero Calabrò, è stata menzionata tra le società di riferimento impegnate nella diffusione della cultura della legalità e della tutela dei beneficiari del credito.

In quattro anni 400 mila transazioni e una babele di sentenze. Ma a difesa dei consumatori boom di aziende poco affidabili


domenica 22 maggio 2016

SDL CENTROSTUDI: UNA SUA PERIZIA FA INDAGARE LA BANCA PER USURA

Grande successo legale ottenuto per mezzo di una perizia dell'Avv. Biagio Riccio di SDL Centrostudi (www.sdlcentrostudi.it) che ANSAil FATTO QUOTIDIANO online, REPUBBLICA, riportano a fronte della chiusura di indagini per il reato di usura e di estorsione, ai danni dei massimi vertici di Unicredit SpA. Vessato dalla banca in questo caso lo sciatore Giuliano Besson, campione di sci della "valanga azzurra" negli anni '70. 


Scrive il quotidiano La Stampa:

"Non ero in difficoltà. Non sono andato io a chiedere qualcosa: è la banca che mi ha proposto i derivati, presentandolo come strumento di tutela. Invece, è come se fossi andato al casino e avessi perso tutto". Giuliano Besson, ex campione di sci della "valanga azzurra" negli anni '70, poi diventato imprenditore nell'abbigliamento tecnico sportivo, si è ritrovato una quindicina d'anni dopo aver sottoscritto i derivati con un patrimonio pignorato dalla banca, senza essere più in grado di far fronte ai decreti ingiuntivi. E aveva già pagato centinaia di migliaia di euro.

È uno degli imprenditori strozzati dai derivati composti dalle banche. Uno dei pochi che hanno avutola forza di denunciare: anche la forza finanziaria, perché alle vie legali si passa in genere quando si è perso tutto. E non è facile sobbarcarsi le spese di tre gradi di giudizio contro una banca. Quella che Besson ha denunciato è l'Unicredit: il pm torinese Cersare Parodi, che ha condotto le indagini, ha indagato per usura sei persone, tra i quali gli ex amministratori delegati di Unicredit

Alessandro Profumo e Piergiorgio Peluso, e lo constesta ai vertici dell'Istituto bancario.
"Era un prodotto che nessuno capisca - spiega l'ex campione - abbiamo cercato di chiuderlo: avremmo dovuto sborsare altre centinaia di migliaia di euro".

"AnziBesson" è una lina di abbigliamento fondata dal discosta di Sauze, poi entrato anche nel ramo del turismo alberghiero. La banca ha spostato i derivati anche sulle nuove società. Contratti che erano una "bomba a orologeria", come li definisce la consulente Cinzia Pezzana, che ha affiancato l'avvocato Biagio Riccio nel lungo e difficile lavoro che ha portato alla denuncia. Una bomba esplosa quando sono arrivate ipoteche e decreti ingiuntivi che hanno paralizzato le attività di Besson. Sbloccate dal pm Parodi che ha sospeso i termini. "Tanta gente mi chiedeva se ero matto a mettermi contro una banca. Ma è importante denunciare - osserva Besson - perché tutto soffoca l'impresa. Prima ancora di arrivare al punto in cui ti prendono tutto, ti ritrovi nelle sabbie mobili, distolto dalla tua attività,  costretto a pensare ai soldi quando dovresti pensare a creare e vendere il tuo prodotto". 

"BRUTALE, DIVORANTE E FAMELICA"

Unicredit ha messo in atto una speculazione "brutale, divorante e famelica": questi sono gli aggettivi utilizzati dall’avvocato Biagio Riccio (qui la sua pagina Facebook) per dimostrare come la Banca avesse vessato lo sciatore Besson.

L'Avv. Biagio Riccio 


L'osservazione è contenuta in una delle querele, consegnate nel 2014 dall'ex campione azzurro di sci alla procura di Torino, che hanno portato a un'inchiesta chiusa nei giorni scorsi. Fra i 5 indagati di usura c'è l'ex amministratore delegato Alessandro Profumo. Le persone offese, secondo quanto si apprende, sono quattro. Il pm Cesare Parodi ha notificato i provvedimenti e ha cominciato a mettere gli atti a disposizione delle parti.

Besson si è rivolto alla magistratura subalpina facendosi assistere dell'avvocato Biagio Riccio, di Cardito (Napoli). Le sue denunce si riferiscono ai rapporti con l'istituto di credito - non coinvolto come persona giuridica - all'epoca in cui avviò un'azienda di abbigliamento sportivo a Sauze d'Oulx (Torino): lamentava non solo finanziamenti a tassi che hanno superato il limite consentito, ma anche la sottoscrizione di contratti derivati senza informazioni adeguate.

Lo ha compreso bene il PM Parodi, che sulla scorta delle perizie allegate, redatte dal SDL CentroStudi ha disposto la chiusura delle indagini contro i vertici dell’Unicredit, iscrivendo nei registri degli indagati Profumo e Peluso.

Viene riconosciuto dal PM anche l’elemento soggettivo del reato: il dolo perpetrato contro la vittima dell’usura e della estorsione.

Qui potete scaricare il documento con la querela dell’avvocato Riccio

ARGOMENTI CORRELATI 
SDL Centrostudi celebra 5 anni di attività contro anatocismo e usura bancaria

mercoledì 16 marzo 2016

SDL CENTROSTUDI: GRANDE SUCCESSO AL CONVEGNO SUGLI ILLECITI FINANZIARI E BANCARI

Contro l’anatocismo e l’usura nelle banche il cittadino come può difendersi? Così come la piccola media impresa? Ormai molti si rendono conto che hanno a disposizione uno strumento per reagire di fronte a tali comportamenti illeciti. Questo strumento è la legge.

Difendersi da illeciti bancari - shutterstock
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Grande successo di pubblico sabato 27 febbraio scorso al convegno formativo “Illeciti finanziari/bancari e ruolo di Banca d’Italia” svoltosi all’Hotel Holiday Inn di Cagliari.

L’evento, al quale ha partecipato un pubblico numeroso di oltre 200 persone, riservato agli Ordini degli Avvocati e dei Commercialisti con il riconoscimento dei relativi crediti formativi ha visto l’intervento del presidente degli Avvocati, Rita Dedola, dei Commercialisti, Marco Ferri, della Sdl Centrostudi, l’ex magistrato Piero Calabrò, e l’avvocato Biagio Riccio.

A promuovere l’iniziativa, alla quale sono stati coinvolti gli ordini professionali provinciali e regionali, le associazioni di categoria, il mondo delle imprese, università, istituzioni e forze dell’ordine, è SDL Centrostudi di Brescia, società specializzata nell’analisi dei contenziosi con il sistema finanziario-bancari. L’ambizione degli organizzatori è quella di offrire, attraverso la presentazione del primo ed unico report nazionale sull’usura praticata dalle banche, ogni strumento di indagine e conoscenza tecnica sul fenomeno, tutto tristemente italiano ed aprire un dialogo, attraverso la partecipazione ed il contributo di esperti, docenti universitari e relatori di altissimo profilo, con le realtà professionali e aziendali del territorio e dell’intera regione.

SDL CENTROSTUDI, la più importante realtà nazionale in difesa dei correntisti, delle famiglie degli imprenditori, è guidata da Piero CALABRÒ, tra i relatori della giornata di formazione. Sempre in prima linea nella difesa dei cittadini e delle famiglie ex magistrato, CALABRÒ è celebre per avere ottenuto la prima sentenza italiana contro l’anatocismo bancario, contribuendo in modo determinante, dopo circa 40 anni di sentenze negative della Corte di Cassazione, ad invertire una tendenza cristallizzatasi ed a sanzionare come illegittimo il comportamento delle banche. 
Fondazione SDL ha esaminato oltre 46.000 conti correnti in capo a 14 mila imprese, per un complesso di 125 mila addetti: si scopre che il 99% dei conti correnti presenta anomalie, il 71% tassi di interesse superiori alla soglia di usura, e che ogni 100 euro un’alta percentuale non era dovuta.
In molti casi si tratta di anatocismo, ovvero l’applicazione di interessi sugli interessi maturati, che fanno crescere il debito verso la banca. E i clienti non se accorgono.

“Le Banche che sbagliano devono essere punite“, ha affermato il Senatore Enrico Bueni. Fondazione SDL sta portando avanti da anni una battaglia per difendere i diritti di imprenditori e correntisti. L’ultimo disegno di legge presentato al Senato della Repubblica riguarda il tema relativo alle “Erronee segnalazioni alla centrale rischi” da parte delle banche: un flagello per centinaia di migliaia di italiani.

L’esclusione dal credito e dalla possibilità di possedere un bancomat, l’accanimento con cui vengono segnalate alla centrale rischi centinaia di migliaia di persone, spingono verso l’illegalità un numero crescente di aziende, negozi, imprese e liberi professionisti. La segnalazione alla centrale rischi costituisce la causa prima della crisi di liquidità e delle dichiarazioni di fallimento. Ecco perché le banche che sbagliano devono essere punite.

C’è dunque sempre più la necessità di una riforma legislativa “sulla determinazione da parte della Banca d’Italia della cosiddetta soglia d’usura”, una legge che modifichi il tasso soglia e fermi la discrezionalità delle banche nell’applicazione di oneri e interessi che sempre di più determinano l’applicazione di tassi usurai nei rapporti con i clienti, in special modo con le imprese.

Una riforma legislativa sulla determinazione della soglia d’usura da parte della Banca d’Italia, ovvero sul tetto massimo di applicazione degli interessi da parte delle banche sul credito concesso.

mercoledì 2 marzo 2016

"TASSI DA USURA SUI CONTI CORRENTI". SOTTO INCHIESTA 16 ISTITUTI DI CREDITO

A Pistoia SEDICI ISTITUTI DI CREDITO sono sotto inchiesta per usura bancaria. 


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Decine di avvisi di conclusione indagine emessi dalla Procura della Repubblica hanno raggiunto, in questi giorni, i direttori generali e i direttori di filiale (sono coinvolte, tra le altre, quasi tutte le banche di credito cooperativo) e che hanno tempo fino ad aprile per preparare le loro memorie difensive o chiedere di essere interrogati, dopo di che la Procura potrà chiedere il rinvio a giudizio o archiviare.

Ne parla in questi giorni LA NAZIONE  che informa come L’INDAGINE, condotta dalla Guardia di Finanza, è diretta dal sostituto procuratore Fabio Di Vizio. 

Il tutto ha avuto origine del voluminoso faldone ci sono le ripetute denunce presentate alla Procura da una imprenditrice della periferia di Pistoia, titolare di una società che detiene macchine agricole e che si occupa di movimento terra.

Le denunce, sedici in tutto, una per ogni conto aperto dalla parte offesa e quindi uno per ogni istituto, furono presentate alla magistratura nel 2011 e gli inquirenti hanno analizzato i conti nel periodo incriminato e che è quello che va dal 2006 al 2011.

GLI istituti finiti sotto la lente di ingrandimento della procura pistoiese avrebbero, secondo l’accusa, praticato tassi usurai su conti correnti e anticipi così come emergerebbe dalla consulenza di parte (ovvero dell’esperto nominato dall’imprenditrice stessa, il commercialista di Viterbo Clemente Ceccaroni) e che vedrebbe configurarsi l’ipotesi di usura attraverso cifre importanti, nell’ordine di migliaia di euro.

LE BANCHE di credito cooperativo, e questo è un aspetto importante per le linee difensive, vengono tutte controllate attraverso la loro federazione e monitorate tramita la società di servizi denominata Iside e che controlla le modalità di applicazione del tasso nonchè l’adeguamento ai criteri dettati dal ministero. E non solo, ma riaccredita automaticamete al cliente il sur-plus.


I DIRIGENTI inquisiti sono tutti indagati per aver applicato un tasso usuraio ai sensi dell’articolo 644 del Codice Penale. Ai direttori di filiale finiti sotto accusa viene contestato, nella fattispecie, di avere applicato un tasso di usura, i direttori generali, nello stesso quadro, sono invece indagati per la posizione di garanzia che rivestono (articolo 40), e quindi per comportamenti omissivi.

Approfondimenti sull'articolo de LA NAZIONE 


La notizia arriva come una conferma ai risultati  presentati sabato 27 febbraio scorso al convegno formativo “Illeciti finanziari/bancari e ruolo di Banca d’Italia” svoltosi all’Hotel Holiday Inn di Cagliari.

Fondazione SDL ha esaminato oltre 46.000 conti correnti in capo a 14 mila imprese, per un complesso di 125 mila addetti: si scopre che il 99% dei conti correnti presenta anomalie, il 71% tassi di interesse superiori alla soglia di usura, e che ogni 100 euro un’alta percentuale non era dovuta.

In molti casi si tratta di anatocismo, ovvero l’applicazione di interessi sugli interessi maturati, che fanno crescere il debito verso la banca. E i clienti non se accorgono.

“Le Banche che sbagliano devono essere punite“, ha affermato il Senatore Enrico Bueni. Fondazione SDL sta portando avanti da anni una battaglia per difendere i diritti di imprenditori e correntisti. L’ultimo disegno di legge presentato al Senato della Repubblica riguarda il tema relativo alle “Erronee segnalazioni alla centrale rischi” da parte delle banche: un flagello per centinaia di migliaia di italiani.

L’esclusione dal credito e dalla possibilità di possedere un bancomat, l’accanimento con cui vengono segnalate alla centrale rischi centinaia di migliaia di persone, spingono verso l’illegalità un numero crescente di aziende, negozi, imprese e liberi professionisti. La segnalazione alla centrale rischi costituisce la causa prima della crisi di liquidità e delle dichiarazioni di fallimento. Ecco perché le banche che sbagliano devono essere punite.

C’è dunque sempre più la necessità di una riforma legislativa “sulla determinazione da parte della Banca d’Italia della cosiddetta soglia d’usura”, una legge che modifichi il tasso soglia e fermi la discrezionalità delle banche nell’applicazione di oneri e interessi che sempre di più determinano l’applicazione di tassi usurai nei rapporti con i clienti, in special modo con le imprese.


Una riforma legislativa sulla determinazione della soglia d’usura da parte della Banca d’Italia, ovvero sul tetto massimo di applicazione degli interessi da parte delle banche sul credito concesso.

giovedì 11 febbraio 2016

CORIGLIANO: FONDAZIONE SDL PRESENTA IL REPORT NAZIONALE SULL'USURA BANCARIA

Si terrà VENERDÌ 8 APRILE 2016 al Castello Ducale di CORIGLIANO (CS)




Sul 99% dei quasi 47 mila conti correnti aziendali analizzati sono state rilevate anomalie finanziarie: in particolare usura oggettiva (nel 71% dei casi i tassi di interesse passivi erano superiori al tasso soglia fissato trimestralmente dalla Banca d’Italia), usura soggettiva (nel 74% dei casi sono state applicate condizioni particolarmente gravose, considerata la situazione di difficoltà economico-finanziaria dell’azienda) o anatocismo (calcolo di interessi su interessi, 71 volte su 100). 

Sono, questi, soltanto alcuni dei dati allarmanti contenuti nel primo ed unico report nazionale sull’usura praticata dalle banche, preparato dalla Fondazione SDL e che sarà presentato ufficialmente, VENERDÌ 8 APRILE 2016 al Castello Ducale di CORIGLIANO, in un evento regionale, di informazione, formazione e sensibilizzazione. A promuovere l’iniziativa, alla quale sono stati coinvolti gli ordini professionali provinciali e regionali, le associazioni di categoria, il mondo delle imprese, università, istituzioni e forze dell’ordine, è SDL CENTROSTUDI di Brescia, società specializzata nell’analisi dei contenziosi con il sistema finanziario-bancario in collaborazione con il Tribunale di Castrovillari.


SDL CENTROSTUDI, la più importante realtà nazionale in difesa dei correntisti, delle famiglie degli imprenditori, è guidata da Piero CALABRÒ, tra i relatori della giornata di formazione in programma a CORIGLIANO. 

Sempre in prima linea nella difesa dei cittadini e delle famiglie ex magistrato, CALABRÒ è celebre per avere ottenuto la prima sentenza italiana contro l’anatocismo bancario, contribuendo in modo determinante, dopo circa 40 anni di sentenze negative della Corte di Cassazione, ad invertire una tendenza cristallizzatasi ed a sanzionare come illegittimo il comportamento delle banche. 

domenica 7 febbraio 2016

TRIBUNALE DI CATANIA: STOP ALL'ESECUZIONE ED ACCOGLIMENTO OPPOSIZIONE AVVERSO ARCHIVIAZIONE

Segnaliamo la pubblicazione di un provvedimento ottenuto dall’avv. Tuccio Di Stallo presso il Tribunale di Catania, con il quale il giudice ha accolto la richiesta avanzata avverso l’archiviazione del PM.

In particolare, il cliente aveva in corso una procedura esecutiva immobiliare e si era deciso di seguire (anche) la via della denuncia/querela.

Il PM ha nominato un suo consulente che ha esitato perizia sulla quale lo stesso ha fondato la richiesta di archiviazione opposta.
In conclusione, è stato dimostrato al GIP che la perizia redatta dal consulente del PM non era per nulla esaustiva e piena di contraddizioni.


lunedì 4 gennaio 2016

SDL CENTROSTUDI: PERIZIA SALVA AZIENDA DA DECRETO INGIUNTIVO DI 800.000 EURO

Altro successo di SDL Centrostudi sul fronte delle Banche.

Sdl Centrostudi


La società E. s.p.a. ha proposto opposizione attraverso l’avv. prof. Piero Lorusso avverso il decreto ingiuntivo ottenuto nei suoi confronti dalla Banca per il recupero della complessiva somma di euro 800.000,00, quale saldo debitorio dei c/c nn., fondandola sulla perizia di SDL da cui sono emerse sia usura sia anatocismo.


A fondamento della spiegata impugnativa l’opponente ha dedotto la risalenza al 1966 dei due contratti di conto corrente posti dalla banca alIa base della propria pretesa monitoria, oggetto nel corso del tempo, oltre di rinnovate numerazioni, di svariate irregolarità ai suoi danni, quali la capitalizzazione trimestrale degli interessi passivi a fronte di una differente frequenza di capitalizzazione trimestrale degli interessi attivi; l’applicazione di interessi passivi al tasso ultralegale e di commissioni di massimo scoperto pure a fronte di una mancata originaria pattuizione in forma scritta; la postergazione delle valute ne pagamento degli assegni presentati per l’incasso.

A fronte di tale difesa, la Banca ha chiesto la provvisoria esecuzione del decreto opposto, facendo rilevare in particolare come i rapporti contrattuali siano stati regolati sin dall’origine in forma scritta, come da contratti versati agli atti del procedimento monitorio.

Orbene, in forza del disposto dell’art. 648 c.p.c., la provvisoria esecuzione del decreto ingiuntivo opposto può essere concessa ove l’opposizione non sia fondata su prova scritta o di pronta soluzione.

In particolare, per prova scritta deve intendersi qualsiasi documento idoneo a provare. ex artt. 2699 ss. c.c., il fondamento delle eccezioni del debitore ingiunto (convenuto sostanziale) e, conseguentemente, l’infondatezza della pretesa creditoria del ricorrente in monitorio (attore sostanziale).

E’ evidente, tuttavia, che preliminare ai fini della concessione della provvisoria esecuzione è la delibazione sia pure in via sommaria, dell’esistenza della stessa pretesa creditoria, sulla base degli ordinari canoni probatori: infatti, l’opposizione a decreto ingiuntivo dà vita ad un giudizio a cognizione piena, assoggettata alle normali regole di riparto degli oneri probatori. II creditore che ha agito per l’adempimento, conseguentemente, deve provare la fonte (legale o negoziale) del suo diritto e il relativo termine di scadenza e può limitarsi alia mera allegazione della circostanza dell’inadempimento della controparte, mentre il debitore è gravato dell’onere della prova del fatto estintivo dell’altrui pretesa, costituito dall’avvenuto adempimento (cosi Cass., Sez. Un., 30 ottobre 2001 n. 13533).

Nel caso di specie, benché l’attore in senso sostanziale abbia versato in atti il titolo negoziale della propria pretesa (ossia i contratti sottoscritti, in cui risulta regolamentato il tasso di interesse passivo e pattuita una commissione di massimo scoperto, appare assistita da verosimile fondatezza, almeno a livello di delibazione sommaria, la censura dell’opponente afferente alla nullità della clausola negoziale che configura usura, anatocismo e una capitalizzazione trimestrale degli interessi passivi a fronte di una frequenza annuale di capitalizzazione degli interessi attivi. Ciò porta ad ipotizzare la necessità di rideterminare il credito della Banca nei confronti del correntista, almeno in relazione al periodo antecedente l’entrata in vigore della delibera CICR del 9 febbraio 2000, che ha reso legittima la prassi della capitalizzazione trimestrale degli interessi passivi se accompagnata da una pari frequenza di capitalizzazione degli interessi attivi; e, peraltro, alla luce delle indicazioni fornite dalla Suprema Corte, appare verosimile ritenere che tale rideterminazione dovrà avere luogo espungendo, in relazione al periodo in oggetto, qualsiasi forma di capitalizzazione degli interessi debitori (cfr. Cass., Sez. Un., 2 dicembre 2010, n. 24418).

Va denegata, pertanto, la provvisoria esecuzione del decreto ingiuntivo opposto, in attesa del necessario approfondimento istruttorio sulla validità -in tutte le loro clausole – dei contratti azionati in via monitoria da BP e sull’esatto ammontare del credito vantato da parte opposta.

Avv. Prof. Piero Lorusso



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domenica 3 gennaio 2016

ANATOCISMO: CHI PUÒ RICHIEDERE INDIETRO I SOLDI?

Qualcuno si presenta di persona al nostro centro di Mazzano (BD), in molti telefonano al numero verde di SDL Centrostudi, altri chiedono chiarimenti via email o tramite il form dei contatti.  In queste ultime settimana il nostro centro ha ricevuto numerose richieste da parte di persone che si sono viste recapitare a casa una lettera dalla propria banca in materia di anatocismo, la pratica di far pagare gli interessi sugli interessi.



Gli istituti hanno quasi sempre conteggiato l'interesse composto ogni tre mesi. 
Per dirla in maniera più semplice: se uno scoperto prevede interessi a favore della banca del 15%, questi verranno conteggiati ogni tre mesi e sommati alla cifra totale dovuta dal cliente dell'istituto su cui poi si calcolano di nuovo gli interessi.

In questo modo il debito cresce a dismisura e a danno del correntista.

Cominciamo con il dire che l’usura bancaria è un reato penale, anche se 90% delle volte rimane materia civilistica.  La Legge stabilisce il limite oltre il quale gli interessi sono sempre usurari.
Niente interessi su interessi dunque. Somme che possono diventare di una certa entità per le famiglie e ancora di più per le aziende.
Il fatto è che le banche hanno continuato imperterriti a svolgere questa pratica in attesa di chiarimenti dal Tesoro (Circ) . Tuttavia nel corso degli ultimi mesi parecchi tribunali hanno stabilità l'illeicità di tale comportamento.


Se avete un conto corrente, avete ottenuto un prestito, un credito personale (es. finalizzato all'acquisto rateale), un mutuo, un prestito contro cessione del quinto dello stipendio ecc. ecc. forse non lo sapete ma potreste pagare più interessi sulle somme prestate di quanto non sia lecito.  
Ora le banche dovrebbero restituire le somme incassate.

Quali sono i correntisti che possono riavere indietro i soldi? Tutti quelli che hanno un conto corrente al quale sono stati applicati interessi anatocistici, in quanto scoperto o per esempio su un fido in corso che hanno sforato. Nel caso la banca non voglia restituire i soldi indietro è possibile richiedere a SDL Centrostudi una perizia e poi procedere per vie legali.

La Fondazione SDL ha esaminato oltre 46.000 conti correnti in capo a 14 mila imprese, per un complesso di 125 mila addetti: si scopre che il 99% dei conti correnti presenta anomalie, il 71% tassi di interesse superiori alla soglia di usura, e che ogni 100 euro un’alta percentuale non era dovuta.

In molti casi si tratta di anatocismo, ovvero l'applicazione di interessi sugli interessi maturati, che fanno crescere il debito verso la banca. E i clienti non se accorgono.

Negli ultimi mesi sono state emesse in Italia diverse condanne ottenute attraverso sentenze e ordinanze nei confronti di banche e istituti di credito che hanno praticato l’anatocismo. SDL Centrostudi pubblica tra l'altro tutte le sentenze delle controversie che sostiene per i propri clienti e offre analisi gratuita delle anomalie finanziarie su conti correnti, mutui, leasing, derivati e atti impositivi. Potete anche scaricare l'App gratuita per essere costantemente aggiornati. 


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