lunedì 27 novembre 2017

BANCHE: DIVIETO DI ANATOCISMO ESTESO ANCHE ALLA CAPITALIZZAZIONE ANNUALE

Nonostante sia vietato, le banche continuano a praticare capitalizzazione di interessi.
Ma la Cassazione, anche recentemente, sull’anatocismo è stata chiara: no alla capitalizzazione degli interessi anche se annuale. Il correntista ha ragione ha chiedere l’annullamento della clausola anche se si trattava di «uso bancario»


Non molti sanno in cosa consista l'anatocismo. Eppure secondo alcune stime recenti della Fondazione SDL vi sarebbero anomalie nel 98,76% dei conti correnti bancari, che riguardano soprattutto il fenomeno del calcolo degli interessi sugli interessi maturati. In pratica vengono calcolati interessi aggiuntivi sugli interessi ancora da versare all’istituto di credito, aumentando conseguentemente il debito nei confronti dell’istituto stesso. 
In materia di anatocismo è intervenuta lo scorso 16 ottobre anche la terza sezione civile della Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 24293. Quest'ordinanza stabilisce stabilendo che il divieto comprende anche la capitalizzazione annuale degli interessi. 




Nel giudizio d’appello, il giudice convertiva la capitalizzazione trimestrale effettuata dalla banca, stabilendo invece l’applicazione di quella annuale. A fronte di tale decisione, il correntista ha proposto ricorso per Cassazione, ritenendo che il divieto di anatocismo fosse assoluto e non limitato solo alla quantificazione trimestrale degli interessi.

A partire dalla sentenza delle Sezioni Unite del 2004 (pronuncia n. 21095), la clausola con cui la banca prevedeva la capitalizzazione trimestrale è stata dichiarata nulla, in quanto integrante uso bancario che, in quanto tale, non è in grado di derogare al dato normativo, in particolare all’art. 1283 c.c. Da ciò deriva che, in assenza di una diversa previsione, gli interessi sono in grado di produrre ulteriori interessi solo se e nel momento in cui viene proposta domanda giudiziale con cui se ne chiede il pagamento.

La cosa forse più logica da fare per il sistema bancario sarebbe quella di rinunciare spontaneamente agli interessi anatocistici, siano essi stati capitalizzati trimestralmente o annualmente, per evitare un prevedibile massiccio ricorso da parte dei clienti all'Autorità Giudiziaria con grande probabilità, per non dire certezza, di vedere restituiti tutti gli interessi anatocistici.

L’anatocismo rappresenta un istituto giuridico disciplinato dall’art. 1283 del Codice Civile il quale prevede che “in mancanza di usi contrari, gli interessi scaduti possono produrre interessi solo dal giorno della domanda giudiziale o per effetto di convenzione posteriore alla loro scadenza, e sempre che si tratti di interessi dovuti almeno per sei mesi”. Le banche per decenni hanno però applicato quanto appena citato in modo illegittimo, in quanto prevedevano la capitalizzazione degli interessi a scadenza trimestrale, sui quali, proseguendo il rapporto con il debitore, calcolavano gli interessi, che venivano capitalizzati il trimestre successivo.

Per comprendere appieno il funzionamento dell’anatocismo, è bene fare un esempio pratico: su un fido di € 1.000,00 gli interessi trimestrali applicati potrebbero essere di € 25,00. La banca dopo tre mesi non effettua più il calcolo sulla somma iniziale di € 1.000,00 ma su quella comprensiva di interessi, pari a € 1.025,00, e così via di trimestre in trimestre.

Come facilmente immaginabile, la pratica anatocistica è favorevole solamente agli istituti di credito, dato che gli interessi a favore dell’utente sono calcolati su base annuale, e non trimestrale. 

L’uso bancario di calcolare gli interessi sugli interessi è stato finalmente riconosciuto illegittimo dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 21095 del 4 novembre 2004, anche se la prima sentenza contraria agli interessi bancari e a tutta la giurisprudenza dell’epoca è stata redatta nel 1999 da Piero Calabrò, magistrato del tribunale di Lecco e attualmente presidente di SDL Centrostudi, società che contrasta i reati bancari, in particolare anatocismo e usura bancaria. 

La Corte Costituzionale con sentenza 78/2012 ha sancito che il termine per richiedere la restituzione di quanto versato indebitamente decorre dalla data di risoluzione del rapporto con la banca o dal momento del pagamento solutorio finalizzato alla copertura del passivo e si prescrive in 10 anni. Di conseguenza, è bene rivolgersi per tempo a società come SDL Centrostudi, in modo da poter far analizzare da persone esperte i propri rapporti con la banca e valutare quali siano le azioni da intraprendere per ottenere il rimborso delle somme indebitamente sottratte. 


SDL Centrostudi è stata fondata nel settembre 2010 dall’esigenza di far emergere il fenomeno poco conosciuto delle anomalie finanziarie nei rapporti tra banche, imprese e famiglie. L’intento è quello di informare il soggetto interessato di quanto si possa verificare a suo danno nell’ipotesi di ritardo nei pagamenti, offrendogli una tutela in quanto parte contrattuale più debole. L’informazione è tanto determinante quanto difficile da acquisire. In questa materia infatti la confusione regna sovrana, forse perché chi ha più interesse alla chiarezza è anche il soggetto economicamente più debole e SDL è al fianco senz’altro di quest’ultimo. I contratti degli istituti di credito sono notoriamente poco chiari, poiché scritti in linguaggio tecnico e con varie clausole che il correntista medio non comprende. 


Società come SDL Centrostudi si impegnano da sempre a chiarire i dubbi dei correntisti e dei titolari di aziende che si ritengono vessati dalle banche e che, in diversi casi, stanno per perdere la casa o l’azienda a causa di debiti contratti con le banche per mancato pagamento di rate del mutuo. In moltissimi casi SDL Centrostudi è riuscita a bloccare le ingiunzioni di sfratto e di sequestro dimostrando che l’istituto di credito era colpevole di anatocismo o di usura bancaria, se non di entrambi i reati finanziari.


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giovedì 26 ottobre 2017

IMPARIAMO A RICONOSCERE L'ANATOCISMO BANCARIO: UN AUTENTICO "ROVINA FAMIGLIE"

Non molti sanno in cosa consista l'anatocismo. Eppure secondo alcune stime recenti della Fondazione SDL vi sarebbero anomalie nel 98,76% dei conti correnti bancari, che riguardano soprattutto il fenomeno del calcolo degli interessi sugli interessi maturati. In pratica vengono calcolati interessi aggiuntivi sugli interessi ancora da versare all’istituto di credito, aumentando conseguentemente il debito nei confronti dell’istituto stesso.


L’anatocismo rappresenta un istituto giuridico disciplinato dall’art. 1283 del Codice Civile il quale prevede che “in mancanza di usi contrari, gli interessi scaduti possono produrre interessi solo dal giorno della domanda giudiziale o per effetto di convenzione posteriore alla loro scadenza, e sempre che si tratti di interessi dovuti almeno per sei mesi”. Le banche per decenni hanno però applicato quanto appena citato in modo illegittimo, in quanto prevedevano la capitalizzazione degli interessi a scadenza trimestrale, sui quali, proseguendo il rapporto con il debitore, calcolavano gli interessi, che venivano capitalizzati il trimestre successivo.

Per comprendere appieno il funzionamento dell’anatocismo, è bene fare un esempio pratico: su un fido di € 1.000,00 gli interessi trimestrali applicati potrebbero essere di € 25,00. La banca dopo tre mesi non effettua più il calcolo sulla somma iniziale di € 1.000,00 ma su quella comprensiva di interessi, pari a € 1.025,00, e così via di trimestre in trimestre.

Come facilmente immaginabile, la pratica anatocistica è favorevole solamente agli istituti di credito, dato che gli interessi a favore dell’utente sono calcolati su base annuale, e non trimestrale. 

L’uso bancario di calcolare gli interessi sugli interessi è stato finalmente riconosciuto illegittimo dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 21095 del 4 novembre 2004, anche se la prima sentenza contraria agli interessi bancari e a tutta la giurisprudenza dell’epoca è stata redatta nel 1999 da Piero Calabrò, magistrato del tribunale di Lecco e attualmente presidente di SDL Centrostudi, società che contrasta i reati bancari, in particolare anatocismo e usura bancaria.

La Corte Costituzionale con sentenza 78/2012 ha sancito che il termine per richiedere la restituzione di quanto versato indebitamente decorre dalla data di risoluzione del rapporto con la banca o dal momento del pagamento solutorio finalizzato alla copertura del passivo e si prescrive in 10 anni. Di conseguenza, è bene rivolgersi per tempo a società come SDL Centrostudi, in modo da poter far analizzare da persone esperte i propri rapporti con la banca e valutare quali siano le azioni da intraprendere per ottenere il rimborso delle somme indebitamente sottratte.

SDL Centrostudi è stata fondata nel settembre 2010 dall’esigenza di far emergere il fenomeno poco conosciuto delle anomalie finanziarie nei rapporti tra banche, imprese e famiglie. L’intento è quello di informare il soggetto interessato di quanto si possa verificare a suo danno nell’ipotesi di ritardo nei pagamenti, offrendogli una tutela in quanto parte contrattuale più debole. L’informazione è tanto determinante quanto difficile da acquisire. In questa materia infatti la confusione regna sovrana, forse perché chi ha più interesse alla chiarezza è anche il soggetto economicamente più debole e SDL è al fianco senz’altro di quest’ultimo. I contratti degli istituti di credito sono notoriamente poco chiari, poiché scritti in linguaggio tecnico e con varie clausole che il correntista medio non comprende.

Società come SDL Centrostudi si impegnano da sempre a chiarire i dubbi dei correntisti e dei titolari di aziende che si ritengono vessati dalle banche e che, in diversi casi, stanno per perdere la casa o l’azienda a causa di debiti contratti con le banche per mancato pagamento di rate del mutuo. In moltissimi casi SDL Centrostudi è riuscita a bloccare le ingiunzioni di sfratto e di sequestro dimostrando che l’istituto di credito era colpevole di anatocismo o di usura bancaria, se non di entrambi i reati finanziari.

Uno dei casi più importanti seguiti da SDL Centrostudi negli ultimi anni è quello di Giuliano Besson, ex campione di sci della "valanga azzurra" negli anni '70, poi diventato imprenditore nell'abbigliamento tecnico sportivo. "Non ero in difficoltà. Non sono andato io a chiedere qualcosa: è la banca che mi ha proposto i derivati – racconta Besson - presentandolo come strumento di tutela. Invece, è come se fossi andato al casinò e avessi perso tutto". L’ex sportivi infatti si è ritrovato una quindicina d'anni dopo aver sottoscritto i derivati con un patrimonio pignorato dalla banca, senza essere più in grado di far fronte ai decreti ingiuntivi. E aveva già pagato centinaia di migliaia di euro. Grazie alle perizie fatte da SDL Centrostudi è stato possibile rilevare come su tutti i conti correnti venissero adottate pratiche anatocistiche, che hanno di conseguenza aggravato la posizione finanziaria dell’ex campione di sci. Essendo l’anatocismo illegale, il giudice ha sospeso i decreti ingiuntivi, rinviando a giudizio vari dirigenti di Unicredit, l’istituto di credito coinvolto, fra cui l’ex ad Alessandro Profumo.

Quali sono i tipi principali di anatocismo?

L’anatocismo può essere originato in tre modi diversi, che corrispondono di conseguenza ai tipi di anatocismo:

Interessi anatocistici legali: sono quelli legati alla domanda giudiziale, in cui il giudice riconosce come un unico debito indistinto la somma del capitale iniziale e gli interessi maturati e non corrisposti. Gli interessi su interessi sono in questo caso possibili e decorrono appunto dalla data della domanda.

Interessi anatocistici convenzionali: sono quelli stipulati dalle parti con un accordo successivo, generalmente dovuti per ulteriori dilazioni, e stipulato per iscritto (articoli 1283 e 1284 c.c.).

Interessi usuali: sono quelli relativi alla "mancanza di usi contrari" citata nell'art. 1283 - fonte di grande confusione prima della sentenza della Cassazione del 2010 che, invertendo definitivamente l’interpretazione data finora dalla giurisprudenza, la interpreta a favore dei clienti (nel caso della capitalizzazione trimestrale indebita degli interessi sullo scoperto dei conti correnti).

È possibile in molti casi che un contratto stipulato con la banca inizialmente non sia viziato da anatocismo, poi lo diventi, per poi tornare a non esserlo. Ciò è dovuto al fatto che gli interessi versati all’istituto di credito devono essere inferiori del tasso usura stabilito trimestralmente per legge dalla Banca d’Italia ai sensi dell’art. 2 della Legge n° 108 del 7 marzo 1996, modificata dal D.L. 70/2011. Anche in questi casi rivolgersi a SDL Centrostudi consente di ottenere la restituzione delle somme ingiustamente sottratte durante il periodo di superamento del tasso soglia.

SDL CENTRO STUDI 

SDL Centrostudi è una società specializzata nell’analisi dei contenziosi con il sistema finanziario-bancario, al fine di ripristinare la trasparenza nei rapporti economici spesso viziati da anomalie e principalmente dal fenomeno dell’anatocismo. Nata nel 2010 dall’esigenza di far emergere il fenomeno poco conosciuto delle anomalie finanziarie nei rapporti tra banche, imprese e famiglie ha come intento di informare il soggetto interessato di quanto si possa verificare a suo danno nell’ipotesi di ritardo nei pagamenti, offrendogli una tutela in quanto parte contrattuale più debole. Il complesso delle analisi preliminari effettuate da SDL Centrostudi, dalla sua costituzione ad oggi, è stato di oltre 170.000, con specifici approfondimenti sulle anomalie bancarie nei contratti di conto corrente. Allo stato attuale, sono pendenti più di 19.000 posizioni, stragiudiziali e giudiziali, di cui oltre 400 definite.

sabato 30 settembre 2017

PROGETTO LEGALITÀ: "LA CORRUZIONE SPUZZA"


L’Associazione Bang (cultura della legalità) con SDL Centrostudi, partner dell’iniziativa, organizza il 5 ottobre 2017 alle ore 21.00 a Cernusco Lombardo, in provincia di Lecco, la giornata di studio “La corruzione spuzza”. Ne parla oggi anche la rivista Finanza e Business.
Ospiti della serata:


Raffaele Cantone (Presidente dell’Autorità Nazionale AntiCorruzione)

Francesco Caringella (Consigliere di Stato)

Presso il Cine-Teatro San Luigi

Via Lecco, 45. Cernusco Lombardo (LC)


Ad accompagnare gli ospiti vi saranno il Presidente di SDL Centrostudi Piero Calabrò e Roberto Romagnano, co-organizzatori e responsabili del “Progetto Legalità” (www.progettolegalita.com), che dal 2012 si propone l’obiettivo di una riflessione collettiva e partecipata in Lombardia sui temi della corruzione e della presenza mafiosa nell’economia, nella politica e nella società.

L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti e come di consueto sarà possibile seguire la diretta streaming sulla pagina Facebook @progettolegalitabrianza o il live twitting sul profilo Twitter di Progetto Legalità.

IL FISCO: INTIMAZIONE DI PAGAMENTO CON PRESCRIZIONE BREVE

In allegato alla presente potete scaricare il PDF di un interessante articolo, pubblicato dal Quotidiano del Fisco del Sole 24 Ore, avente ad oggetto una sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Treviso (che del pari si allega) che conferma la prescrizione quinquennale dei crediti erariali a seguito della recente pronuncia delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione (sent. n. 23397/2016).


Scarica il documento [PDF]

lunedì 25 settembre 2017

SDL CENTROSTUDI SOSTIENE IL "PROGETTO LEGALITÀ"



L'Associazione Bang (cultura della legalità) con SDL Centrostudi, partner dell’iniziativa, organizza il 5 ottobre 2017 alle ore 21.00 a Cernusco Lombardo, in provincia di Lecco, la giornata di studio “La corruzione spuzza". Ne parla anche la testata Finanza e Business.  

Ospiti della serata:

Raffaele Cantone (Presidente dell’Autorità Nazionale AntiCorruzione)

Francesco Caringella (Consigliere di Stato)

Presso il Cine-Teatro San Luigi

Via Lecco, 45. Cernusco Lombardo (LC)


Ad accompagnare gli ospiti vi saranno Piero Calabrò e Roberto Romagnano, co-organizzatori e responsabili del “Progetto Legalità” (www.progettolegalita.com), che dal 2012 si propone l'obiettivo di una riflessione collettiva e partecipata in Lombardia sui temi della corruzione e della presenza mafiosa nell'economia, nella politica e nella società.

L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti e come di consueto sarà possibile seguire la diretta streaming sulla pagina Facebook @progettolegalitabrianza o il live twitting sul profilo Twitter di Progetto Legalità.

SDL Centrostudi, partner dell’iniziativa, è una società all’avanguardia specializzata nell’analisi delle problematiche attinenti i rapporti con il sistema finanziario e bancario e nella lotta all’anatocismo, di ristrutturazione del debito delle imprese, del sovraindebitamento, dell’esdebitazione e di ogni aspetto del contenzioso tributario, offrendo sostanziali e concrete soluzioni.


martedì 1 agosto 2017

EQUITALIA: CARTELLE SOSPESE AD AGOSTO?

Le cartelle Equitalia non saranno notificate ai contribuenti nel periodo di agosto a cavallo di Ferragosto. Infatti Agenzia delle entrate-Riscossione ha disposto una sorta di congelamento della consegna delle cartelle esattoriali dal 7 al 20 agosto. Questo provvedimento è stato pensato dagli uffici del Fisco, in particolare dal presidente Ernesto Maria Ruffini, per evitare che le notifiche potessero essere consegnate ‘a vuoto’ trattandosi di un periodo di vacanza. Non tutte le cartelle fiscalisono state bloccate, però, perché ce ne sono diverse centinaia che sono considerate ‘inderogabili’ e che quindi saranno consegnate ugualmente.



CARTELLE EQUITALIA SOSPESE

D’intesa con gli operatori postali, l’Agenzia delle entrate-Riscossione ha stabilito il blocco della notifica di 399.428 atti che sarebbero altrimenti arrivati per posta, oltre a 70.487 cartelle che sarebbero state notificare attraverso la posta elettronica certificata (pec), per un totale di 469.915 cartelle e avvisi che saranno di fatto “congelati”.

SBLOCCO DELLE NOTIFICHE DOPO IL 20 AGOSTO

Agenzia delle entrate-Riscossione ha dunque disposto il blocco delle notifiche di quasi tutte le cartelle Equitalia fino al 20 agosto. Ma cosa accade dopo tale data? Semplicemente, la notifica di ciascun atto riprenderà dopo il periodo di sospensione e l’iter proseguirà come da prassi.

ECCEZIONI AL BLOCCO DELLE CARTELLE EQUITALIA

Ovviamente, quello delle cartelle esattoriali non sarà e non potrà essere un blocco totale, perché circa 14.500 atti inderogabili dovranno essere comunque inviati poiché trattasi di cartelle improrogabili.

CARTELLE ESATTORIALI DIVISE PER REGIONE

Vediamo nel dettaglio i numeri delle cartelle fiscali regione per regione: al primo posto c’è il Lazio con 109.631 atti bloccati segue la Lombardia (61.608 atti congelati) Campania (45.947 cartelle sospese), Toscana (42.801), Veneto (27.858) e Piemonte (26.303). Segue ancora Emilia Romagna (25.228), Puglia (22.126), Calabria (22.007), Sardegna (17.917), Liguria (14.910), Friuli Venezia Giulia (9.956), Marche (9.811), Abruzzo (9.413), Umbria (9.224), Trentino Alto Adige (6.353), Basilicata (5.439), Valle d’Aosta (1.744) e infine Molise con 1.639 cartelle e avvisi sospesi nelle due settimane di Ferragosto. Torino è la quarta provincia per mole di atti bloccati, con le sue 15.726 cartelle, preceduta soltanto da Roma (90.468 documenti) Milano e Napoli.

ANNULLAMENTO DELLE CARTELLE EQUITALIA

Cartelle Equitalia ultima ora: se il ricorso di DirPublica sarà accettato dal Tar del Lazio, la nuova Agenzia delle Entrate Riscossione potrebbe essere considerata incostituzionale e di conseguenza tutte le cartelle, multe e pignoramenti trasferite da Equitalia. Potremmo quindi assistere all’annullamento delle cartelle esattorialiper incostituzionalità dell’ente, poiché, come segnalato dal sindacato dei dirigenti del pubblico impiego che ha presentato il ricorso, i dipendenti dell’Agenzia delle Entrate sono privati mentre quelli di Equitalia erano pubblici e nominati tramite un concorso pubblico.

sabato 1 luglio 2017

ENTRATE: EQUITALIA PARTENZA IN SALITA

Un interessante articolo, pubblicato dal Quotidiano del Fisco del Sole 24 Ore, relativo alla “fusione” tra l’Agenzia delle Entrate ed Equitalia. Lettura consigliata dallo Studio Legale Ziletti

sabato 24 giugno 2017

BCE: "VENETO BANCA E POPOLARE DI VICENZA PROSSIME A FALLIRE"

La Banca centrale europea ha dichiarato che la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca sono "in fallimento o in  probabile fallimento". E ha informato il Single Resolution Board, (Srb) il quale ha deciso di non applicare la procedura di risoluzione. Le due banche quindi saranno liquidate secondo le procedure delle norme italiane.

Lo comunica oggi ADN Kronos che conferma come sia già pronto e immediato l'intervento del governo, che ha già pronta l'operazione di salvataggio. 

Rapida la risposta dell'avvocato Biagio Riccio, che sulla pagina Facebook di SDL Centrostudi replica con fermezza. Riportiamo la sua riflessione coraggiosa sul sistma di vigilanza delle banche 


SE UNA BANCA VALE UN EURO
Fa impressione sentire le cronache dei giornali che Intesa abbia offerto simbolicamente un euro per comprare gli asset positivi delle banche venete, mentre quelli negativi, crediti deteriorati in particolare, saranno a carico dello Stato ( la stessa operazione da sciacalli fu fatta con il Banco di Napoli).
È la funesta conclusione di una gestione ad opera di amministratori che hanno concesso fidi clientelari e non hanno saputo neppure gestire crediti deteriorati. Infatti si vuole procedere, giustamente, ad un'azione di responsabilità nei loro confronti 
Ma sorgono alcune domande:
1- Come è possibile che nonostante la capitalizzazione ( iniezioni miliardarie ) di Fondo Atlante la banca popolare di Vicenza sia dichiarata insolvente? 
2- Dove erano la Banca d' Italia e la Banca Centrale Europea quando nella pancia delle due banche, la Veneta e la Popolare di Vicenza, si sono formati montagne di sofferenze ( oltre 9,6 miliardi di euro ) che difficilmente saranno smaltite, con la conseguenza che il relativo buco ovviamente sarà pagato con soldi pubblici? 
3- Siamo alla settima banca che salta.E tardivo il governo con la sua Commissione di inchiesta che non prenderà il largo, perché siamo a fine legislatura.Il sistema bancario è marcio perché le banche non seguono la loro naturale vocazione: quella dell'intermediario che raccoglie i depositi ed attua gli investimenti. Corrono ai facili profitti, quelli dei derivati, della finanziarizzazione, scommettendo con i risparmi della povera gente. 
4- Bisogna avere il coraggio di punire banchieri senza scrupolo, ma anche BANCA D'ITALIA e la CONSOB che dormivano mentre il patrimonio dei risparmiatori italiani veniva mangiato vivo.
Abbiamo perso oltre un anno, bruciato milioni di euro ed il desolante destino è comunque quello della liquidazione di gloriose banche che hanno alimentato il nord est, la locomotiva dell'economia italiana. 
Se una banca vale meno di un caffè siamo al baratro dell'economia reale. La nostra è la Repubblica delle banane.

lunedì 22 maggio 2017

SDL CENTROSTUDI CONTRO AGROMAFIE ED ECOMAFIE

L'Associazione  Bang (cultura della legalità) con SDL Centrostudi, partner dell’iniziativa, organizza il 25 maggio 2017 a Cernusco Lombardo, in provincia di Lecco, la giornata di studio Agromafie ed ecomafie".
Ospiti della serata: (Presidente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio Agromafie) Nando dalla Chiesa (professore dell’Università degli Studi di Milano)

Presso il Cine-Teatro San Luigi Via Lecco, 45. Cernusco Lombardo (LC) Ad accompagnare gli ospiti vi saranno Piero Calabrò e Roberto Romagnano, co-organizzatori e responsabili del “Progetto Legalità” (www.progettolegalita.com), che dal 2012 si propone l'obiettivo di una riflessione collettiva e partecipata in Lombardia sui temi della corruzione e della presenza mafiosa nell'economia, nella politica e nella società.  

L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti e come di consueto sarà possibile seguire la diretta streaming sulla pagina Facebook @progettolegalitabrianza o il live twitting sul profilo Twitter di Progetto Legalità.  

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domenica 29 gennaio 2017

LA CRISI DELLE BANCHE ALLUNGA I TEMPI DEL CONTENZIOSO


La notizia arriva da Venezia. La vicenda delle crisi bancarie, specie della Popolare di Vicenza, ha fatto alzare il numero delle cause societarie in Tribunale. 


Il dato è emerso nella relazione del Presidente reggente della Corte Mario Bazzo "Si registra un forte incremento delle cause societarie e dei procedimenti cautelari della sezione impresa presumibilmente destinato ad aumentare per il proliferare del contenzioso che nasce dalla situazione di crisi di due note banche" (Fonte: ANSA ) 


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lunedì 23 gennaio 2017

RAI: QUANDO IL SERVIZIO PUBBLICO FA DISINFORMAZIONE

Dal “Servizio Pubblico” RAI, in particolare in tema di informazione, ci si dovrebbe aspettare, sempre e comunque, professionalità ed equidistanza, serietà e completezza, nonché rispetto dei diritti e degli interessi morali e patrimoniali dei soggetti coinvolti.


È quanto afferma il Presidente di SDL Centrostudi, Piero Calabrò, in un lungo editoriale che mette sotto accusa la trasmissione “Mi mandaRai Tre” rea, continua l'ex magistrato di non aver in alcun modo rispettato alcuni banalissimi principi della comunicaione di fatto facendo da ingiustificato “megafono” ad alcuni detrattori, ben noti all'azienda, senza curarsi della loro inattendibilità e della infondatezza.

"Già l’idea di una trasmissione - continua Calabrò  - “ad personam” (mirata a screditare l’attività di SDL e di tutte le persone che, a vario titolo, con la medesima collaborano) si pone in palese contrasto con la missione riservata alla informazione pubblica, soprattutto allorquando, come nel caso in questione, i responsabili del programma neppure si sono curati di interpellare per tempo la realtà aziendale interessata e di verificare preventivamente la fondatezza delle gravi accuse formulate e la credibilità delle persone invitate a riportarle".

"Ancor più marcatamente grave è il comportamento di chi, come il conduttore “impavido” del programma, di fronte alle immediate e documentate mie rimostranze, riguardanti sia il contenuto diffamatorio della trasmissione sia le ragioni della palese inattendibilità di alcuni dei predetti pretesi “testimoni”, ha tentato vanamente di intimidirmi, accusandomi di non voler rispondere alle domande sue e dei sedicenti clienti insoddisfatti di SDL, quando invece le risposte erano state perfettamente chiare e, lo ribadisco, ampiamente documentate".

"La maliziosità di tale operazione di voluta disinformazione è palesemente testimoniata dalla proposizione al pubblico televisivo di una intervista mascherata (nell’immagine e nella voce) ad un presunto “pentito” che, invece, ho subitamente smascherato (mi si perdoni il gioco di parole) sia nell’identità che nella inesistente credibilità".

Sintesi del video incriminato con l'intervista anonima smascherata.  
Il "pentito" è in realtà un ex dirigente SDL radiato dall'albo per impropriazione indebita. 

SDL Centrostudi smaschera in diretta un ex dirigente licenziato perché radiato dall'albo


"Perché far credere ai telespettatori che questa persona non potesse palesarsi, quasi fosse un pericolo il farlo, quando invece quel soggetto pressoché quotidianamente posta su un noto blog (esso si portatore di ripetute minacce), in modo tutt’altro che anonimo, insulti ed affermazioni altrettanto diffamatorie di SDL e di altri soggetti, così dimostrando di nulla temere?"

"Perché far dire ad un cliente, senza alcun controllo preventivo, di aver pagato tre perizie senza aver ottenuto alcun servizio, quando invece il prezzo di una delle perizie non è stato neppure incassato e, per le altre due, l’avvocato indicato da SDL ha tempestivamente avviato le necessarie procedure giudiziarie ed ha già ottenuto rilevanti risultati?"




Di seguito il particolare del documento di radiazione dalla Consob di Gianmario Bertollo (l’uomo incappucciato in RAI) vero motivo dell’allontanamento da SDL (radiato dall’albo per appropriazione indebita).






Leggi anche: 

- La Diffida a mi manda Rai Tre- Qui il link al Bollettino Consob dove a pag. 16, al numero 17939 vi è la delibera di radiazione di Gianmario Bertollo e Delibera di radiazione di Bertollo

- Aquesto link il documento della radiazione dalla Consob di Bertollo (l’uomo incappucciato in RAI)



mercoledì 4 gennaio 2017

INTERESSI BANCARI E ANATOCISMO: LE NUOVE REGOLE

Interessi bancari e anatocismo: le nuove regole



“A far data dal’1 ottobre 2016 la nostra Banca cambia il metodo di calcolo degli interessi nelle operazioni di raccolta del risparmio e di esercizio del credito adeguandosi a quanto stabilito dall’articolo 120, comma 2 del Testo unico Bancario…”: così, più o meno, iniziano le lettere di trasparenza che i correntisti di tanti istituti di credito stanno ricevendo in questi giorni.


Torna dunque in campo il tema dell’anatocismo, ovvero della capitalizzazione periodica degli interessi: la nuova norma si pone stavolta l’obiettivo di vietarne l’applicazione in assoluto, mentre prima esisteva un meccanismo che consentiva la capitalizzazione degli interessi attivi e passivi a condizione che avessero la stessa periodicità (nella prassi delle banche, ogni tre mesi). Capitalizzare gli interessi passivi significa trasformarli in capitale, con l’addebito in conto corrente, e assoggettarli così al calcolo di nuovi interessi passivi, sicché si pagano “interessi sugli interessi”.


E' quanto mette sull'avviso SDL Centrostudi, che da anni è a fianco dei risparmiatori e degli imprenditori per riconoscere gli illeciti bancari come anatocismo e usura. 

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